Cenni storici del comune di fontanella
Fontanella è un comune della provincia di Bergamo da cui dista circa 30 km. e si trova nella zona detta della bassa bergamasca. Il territorio, dalla particolare morfologia, si estende tra il parco del Serio ad ovest e il parco dell’Oglio ad est. Confina con la provincia di Brescia a sud-est e con la provincia di Cremona a sud-ovest. La sua origine non è chiaramente testimoniata e il Besozzi, autore de Notizie istoriche – cronologiche del regio borgo di Fontanella, cita la presunta presenza di un fonte battesimale in età longobarda. Le fonti documentate sulla presenza dell’insediamento umano con il nome di Fontanella sono un documento del 949 (contratto di permuta) e uno del 1060 per la donazione di alcuni terreni posti in Fontanella. Probabilmente il territorio sarebbe stato interamente compreso all’interno di alcune centurie romane. Dal secolo XII fu incastellato dal vescovo di Bergamo, il secolo successivo entrò nell’orbita milanese. Il 6 febbraio 1413 ottenne dai Visconti il privilegio di essere “terra separata”, quindi non soggetta, sul piano fiscale, ma soprattutto su quello giudiziario, ad altre città, ma direttamente al duca. Fontanella, quindi, divenne autonoma nell’amministrazione della giustizia civile e criminale, compreso il diritto di emettere sentenze capitali.
La giustizia era amministrata da un podestà, pagato dal comune, inviato direttamente dal duca, che lo sceglieva fra una terna di nomi proposti dal comune. Il ruolo del podestà venne, in seguito, ridimensionato e, per alcuni reati, in particolare per le controversie inerenti le ragioni d’acqua, il riferimento divenne Cremona. I privilegi furono rinnovati nel 1431, dopo che Fontanella aveva confermato la propria fedeltà a Milano, scacciando il rappresentante veneto che si era da poco insediato, in seguito al passaggio della zona sotto l’influenza della città lagunare. I privilegi portarono Antegnate nel “distretto” di Fontanella. La guerra tra Milano e Venezia vide il territorio di Fontanella passare, nella prima metà del Quattrocento, alternativamente sotto l’una o l’altra dominazione. La definitiva dedizione a Milano si ebbe nel 1447, con la consueta conferma dei privilegi.
La struttura comunale vedeva al vertice dell’amministrazione il podestà, affiancato da un vicepodestà e da quattro deputati del governo, questi ultimi eletti dal generale arengo (consiglio dei capifamiglia). Nel Cinquecento e sempre di più nel Seicento, però, le condizioni economiche di Fontanella peggiorarono. In particolare, sempre più oneroso divenne il debito con l’erario, ed in particolare con gli esattori fiscali.
Nell’ottobre 1676, infine, l’arengo generale del comune decise di accettare l’ipotesi di infeudazione ad Antonio Cittadini, abitante di Fontanella, fiscale e per questo creditore della comunità. In cambio, Fontanella ottenne la cancellazione degli ingenti debiti. Il segno più evidente e tangibile dell’infeudazione fu la perdita del diritto di indicazione del podestà. A metà Settecento il comune era retto da un consiglio generale di ventiquattro membri, sei dei quali formavano un consiglio ordinario, un ragionato o cancelliere, al quale era affidata la tenuta dell’archivio e un procuratore in Milano. Nel 1755 la riforma organizzò il comune secondo il dettato generale. Nel 1757 il comune venne inserito nella delegazione seconda della provincia superiore del contado di Cremona, nel 1786 nella delegazione della seconda provincia di Cremona. Con l’arrivo delle truppe francesi, nel maggio del 1798 divenne capoluogo del distretto XVIII omonimo del dipartimento dell’Alto Po, che comprendeva i comuni di Calcio, Pumenengo, Torre Pallavicina, Barbata con Zaccarola e Mirandola, Antegnate, Covo, Isso con Caselle. Nel settembre dello stesso anno passò nel distretto XVI delle Ghiaie del Serio. Nel maggio 1801 fu posto nel distretto III di Treviglio per poi passare nel 1804 nel distretto VI delle Ghiaie del Serio e nel cantone III di Romano del distretto II di Treviglio nel giugno 1805. Nel 1810 aggregò Casaletto di Sopra, Romanengo del Rio, Isso ed uniti e Barbata.
Con la caduta di Napoleone e fino all’unificazione d’Italia venne collocato nel distretto XII di Romano e poi nel distretto X. Nel 1853 era comune con consiglio comunale, senza ufficio proprio. Da un punto di vista strettamente storico – artistico Fontanella, paese a forte tradizione agricola, non presenta grosse testimonianze di tipo architettonico e / o monumentale, anche perché negli anni ’60 (boom economico), si è assistito come avvenuto per la maggior parte dei comuni italiani di questo tipo soprattutto in determinate aree geografiche, ad una trasformazione delle strutture e delle costruzioni tradizionali. Di qualche interesse è la quattrocentesca torre campanaria, a forma quadrata con merli alla cima di stile gotico, dell’antica parrocchiale ristrutturata nel 1856/1858. Sulla facciata sud della torre si legge: templi et turris huius principium habuit A.D. 1453 die 3 aprilis. Nella chiesa parrocchiale dedicata a San Cassiano martire (festa patronale 13 agosto) sono conservate alcune opere di Bernardino, Vincenzo e Antonio Campi, del Caravaggino (G.B. Secco), del Marone, del Molosso. Interessante anche la chiesa dell’Annunziata che sorge accanto alla parrocchiale e detta Oratorio dei Disciplini.
Diocesi di Cremona. La quarta domenica di ottobre si festeggia la sagra che ricorda la donazione del crocifisso ai fontanellesi in occasione delle missioni vincenziane del 1717 e considerato miracoloso.
Il territorio di Fontanella è caratterizzato dalla presenza dei fontanili, risorgive d’acqua opportunamente inalveate che per secoli hanno costituito la ricchezza di questo territorio e di quelli vicini. Le aree dove tali fontanili sono tutt’ora attivi costituiscono interessanti habitat naturalistici. (per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici cultura e ambiente del Comune).